Il punto della situazione: Gli Spiriti della Vendetta si sono scontrati con Adam il figlio di Threnody nella sua incarnazione demoniaca e nello scontro Jack D’Auria, alias il vigilante Shriker, vecchio amico di Dan Ketch è rimasto ucciso.[1]Nel frattempo, a Londra, Blade è stato posseduto dal Demogorge e dopo aver sterminato un gruppo di vampiri[2] si è trasferito a San Francisco, dove ha ucciso quattro streghe assimilandone i poteri.[3] Infine è giunto a New York, dove ha praticamente sterminato il Popolo Ombra, un gruppo di Mannari che viveva nei tunnel abbandonati dai Morlock. Ha, però, dovuto affrontare il Power Pack ed è stato costretto alla fuga[4]mentre Ghost rimaneva a Starkesboro a protezione dell’ultima strega rimasta: Kara, la madre di Kody, membro del Pack e già membro del Circo Quentin.

 

Cimitero di Cypress Hills, a Brooklyn. Gli amici ed i parenti si erano radunati per l’ultimo saluto a Jack D’Auria. Mentre gettava una manciata di terra sulla bara ormai nella fossa, Dan Ketch pensava all’assurdità di tutto questo. Cosa aveva spinto Jack a vestire i panni di Shriker e rischiare la vita? Cosa spingeva tutti loro lontano da una vita normale? Dan non aveva risposte, ma sapeva cosa poteva fare per il suo amico, quello che sapeva fare meglio: vendicarlo.

-Io torno là sotto alla ricerca di quell’essere.- annunciò –Lo troverò e...-

-E poi cosa farai, Dan?- gli chiese Stacy Dolan –Lo ucciderai forse? È questo che vuoi fare?-

-Stacy… tu non capisci: Jack è morto e l’essere che l’ha ucciso è ancora là sotto e ucciderà ancora se non viene fermato.-

-La Polizia…-

-Non può fare niente contro uno come quello e lo sai bene. No, tocca a me fermarlo. E voi, siete con me?-

-Contaci ragazzo.- rispose Michael Badilino, mentre John Blaze fece cenno di sì con la testa.

-Andiamo, allora.- disse ancora Dan

Quello che voi cercate è Vendetta, non giustizia.- affermò Stacy.-

-A volte, miss Dolan…- le replicò Badilino -… non c’è alcuna differenza.

#18

 

La Caccia di Mezzanotte

Atto 4

 

Il brivido della caccia

 

 di Carlo Monni da un soggetto di Xel aka Joji

 

 

             Pochi minuti prima, Ghost e la donna che un tempo era Elizabeth Bradley, ma il cui corpo era, in realtà, occupato dallo spirito di Kara, una strega uccisa anni fa dalle sue stesse compagne per il crimine di aver generato un figlio con un mannaro, avevano visto il Power Pack teleportarsi nei tunnel del cosiddetto Morlockworld all’inseguimento di Blade tramutato nel Demogorge Ghost aveva accettato di rimanere indietro per proteggere Kara, ma lei aveva insistito per seguirli e lo Spirito della Vendetta non aveva potuto far altro che assecondarla, mentre lei tesseva un incantesimo di teletrasporto. Ora, però, erano soli nelle fogne di New York, al di sopra dei tunnel dei Morlock.

-Devo portarti in superficie.- disse Ghost. –Ho promesso di proteggerti.-

-E poi, che intendi fare?- gli chiese Beth/Kara.

-Il Demogorge è una mia responsabilità, tornerò indietro per aiutare quei coraggiosi.-

-Posso aiutarti…-

-No, tu devi restare al sicuro, non sei alla sua altezza e lo sai…-

                Improvvisamente entrambi sentirono un suono inarticolato alle loro spalle e quello che videro sarebbe stato più che sufficiente a spaventare un uomo o donna normali. Era una cosa amorfa e gigantesca, una parodia di essere umano costituita da pezzi di cadavere. Non aveva nome, perché nessuno gliene aveva mai dato uno. Nel profondo della cosa, protetto da quell’armatura di carne umana c’era, però, un bambino di poco più di un anno ed anche lui altro non era che un burattino di Mefisto. Sua madre, la mutante Threnody, lo aveva chiamato Adam e con questo nome lo chiameremo anche noi. Solo il perverso senso dell’umorismo di Mefisto poteva pensare di usare quell’innocente creatura per i suoi altrettanto perversi scopi. Il potenziale genetico del bambino fu stato attivato anzitempo e Mefisto lo mandò sulla Terra con lo scopo di creare caos. Cosa in cui Adam era riuscito benissimo: suo malgrado era diventato un portatore di morte. Ma questo né Ghost, Né Kara potevano saperlo, ai loro occhi quello era solo un mostro ed i loro sensi mistici ne percepivano la natura demoniaca.

            Per un momento tutti rimasero come congelati ai loro posti, come se il tempo si fosse improvvisamente fermato, poi Adam si mosse verso di loro allungando un braccio come ad afferrarli. Ghost fece schioccare la catena e la fece stringere attorno al polso della creatura, ma Adam lo tirò con forza verso di se, poi agitò il braccio facendolo volare sopra la sua testa, quindi si volse verso Kara.

 

            Dal suo trono Mefisto osservava gli eventi e sorrideva compiaciuto.

-Le cose stanno andando bene, non è vero, vecchio amico?- disse con lo sguardo rivolto ad una sfera di materiale traslucido dentro cui brillava una fiamma -Chissà che l’intervento del nostro comune amico Noble Kale non dia una bella spinta agli eventi, che ne dici?-

            Nella sfera la fiamma brillò più intensamente e da essa provenne una voce cavernosa:

-Se io fossi libero, non saresti così arrogante Mefisto.-

-Ma tu non sei libero Zarathos, ora sei solo uno dei miei servi e come tale sei sottoposto al mio volere ora e per sempre. Oh, Oh… vedo che stanno arrivando nuovi giocatori, molto, molto interessante…-

 

            Kara mosse le sue mani formando strane figure nell’aria. Un fulmine saettò dalle sue mani colpendo la creatura, che indietreggiò emettendo un mugolio. Cos’è? Si chiese la strega rinata. Percepisco la sua natura soprannaturale, ma non riesco a… è formato da pezzi di cadavere, ma c’è di più in lui, se solo riuscissi a…

            La mano di Adam si mosse per afferrare Kara, ma ancora una volta una catena si strinse al suo polso e la creatura si trovò sbalzata indietro. Voltandosi si trovò faccia a faccia con Ghost

-Assaggia il mio sguardo di penitenza, malvagia creatura.- proclamò quest’ultimo.

            I buchi che la creatura aveva al posto degli occhi s’infiammarono di colpo, mentre Adam emetteva un rauco vagito, poi…

-Non è possibile!- esclamò, perplesso, Ghost –Non avverto malvagità in te, ma come…-

            La creatura afferrò il Teschio di Ghost e cominciò a schiacciarlo.  Avrebbe potuto riuscirci? Dopotutto entrambi i contendenti erano frutto del Soprannaturale. La domanda era, comunque, destinata a rimanere senza risposta perché, improvvisamente, una seconda catena fiammeggiante si avvolse attorno al braccio di Adam e lo strattonò facendogli perdere la presa.

            Gli Spiriti della Vendetta erano arrivati.

 

            Erano in quattro: John Blaze, Danny Ketch, Michael Badilino e Chris Daniels, alias Suicidio. Gli stessi dell’ultima spedizione a parte Seer e, ovviamente, Shriker. Si erano avventurati nelle fogne ripercorrendo la strada fatta solo pochi giorni prima e ad un certo punto avevano sentito il rumore di battaglia. Girato un angolo avevano avuto visto…

-Ghost!- aveva esclamato Dan. –È… proprio lui-

            Per un attimo, alla vista di colui che per tanto tempo era stato il suo alter ego, il ragazzo si era fermato, mentre ancora una volta dolorosi e confusi ricordi tornavano alla sua mente.

Buio.
Una luce.

Una fiamma.

Un teschio fiammeggiante.

Ghost.
Tra le sue braccia... Jennifer Kale, ferita a morte.

Buio

-Dan… tutto bene?- la voce di John Blaze lo riscosse dal suo sogno ad occhi aperti.

-S… Si.- rispose in tono poco convinto. Davanti a lui c’era Ghost e con lui, forse, la risposta a mille interrogativi che si agitavano da tempo nella sua mente. Doveva assolutamente parlargli… dopo. –Dobbiamo aiutarlo.- disse con tono più deciso –Seguitemi.-

            Corse verso la creatura senza aspettare gli altri e mentre lo faceva la magica catena fiammeggiante apparve nella sua mano destra.

 

            Mefisto osservava sempre più compiaciuto il succedersi degli eventi.

-Molto interessante non trovi, mia cara Threnody?- disse rivolto alla giovane mutante di colore che aveva tempo addietro improvvidamente accettato la sua ospitalità nel suo regno demoniaco[5]

-Lascia libero mio figlio, maledetto demonio.-

-Non credere di farmi cedere con i complimenti, mia cara ragazza, tuo figlio e tu stessa resterete al mio servizio fin quando io lo vorrò. Ma poiché so anche essere magnanimo, voglio venire incontro ai tuoi desideri e farò in modo che intervenga un nuovo giocatore… chissà che non ti accontenti.-

            E così dicendo, il Signore dell’Inferno se ne uscì in una risata maligna.

 

            Ghost cadde in acqua ed il suo sguardo si puntò su….

-Dan… Ketch?-

            Non ci fu tempo per parlare. Il fucile di John Blaze esplose una scarica di fuoco infernale che fece sobbalzare la creatura disfacendo in parte le sue carni, poi intervenne Badilino, che emise dalle mani una nuova scarica di fuoco infernale e di nuovo Adam si contorse in preda al dolore.

-Sta funzionando!- disse l’ex poliziotto –Continuiamo a colpirlo tutti insieme e stavolta quest’orrore cadrà.-

            Poco lontana da lì la donna che era stata Elizabeth Bradley ed il cui corpo era adesso occupato da Kara la Strega stava meditando sugli eventi concitati che si stavano svolgendo davanti ai suoi occhi. C’era qualcosa di veramente strano in quella creatura, qualcosa che lei desiderava capire. Forse un incantesimo di disvelamento…

            Non ebbe mai il tempo di portarlo a termine. Improvvisamente la sua schiena fu attraversata da una lama che la trapassò da parte a parte.

-Questo è ciò che ti meriti, strega.- disse una voce profonda.

            Blade il Demogorge era tornato.

 

            Il Blade che si parò di fronte a coloro che erano presenti in quel tratto di fogna sotto il Cimitero di Cypress Hills era molto diverso da quello combattuto pochi minuti prima da Ghost e dal Power Pack. Il suo volto era completamente deformato: coperto di folta peluria, le orecchie appuntite, i denti mutati in lunghe zanne tra cui spiccavano i canini ancor più innaturalmente lunghi, la bocca aperta ad un angolo impossibile per un essere umano. Nelle mani stringeva due lunghe spade sporche di sangue ed il suo corpo era gonfio di muscoli che quasi ne facevano scoppiare camicia e giubbotto, gli occhi avevano le iridi gialle e le pupille rosse.

-Ma guarda chi c’è…- esclamò -… gli Spiriti della Vendetta. Non so perché io sia stato attirato qui dopo il mio scontro con quei licantropi, ma una cosa la so per certo: ora è il vostro turno di morire!-

            Fece un balzo in avanti con una forza ed una velocità impossibili per il Blade di un tempo. Le sue lame saettarono e mentre Ghost riuscì ad evitarle per tempo, così non fu per Adam che, indebolito dai precedenti attacchi, urlò, mentre la sua copertura di cadaveri si sfaldava ancor di più.

            Per un attimo gli Spiriti della Vendetta rimasero interdetti alla vista del Demogorge. Ricordavano bene il loro scontro precedente con quella creatura, scontro che era quasi costato la vita a tutti loro, ma cosa aveva di nuovo trasformato Blade nel Demogorge? Si chiese Dan: era impazzito di nuovo o c’era qualcosa di più sinistro all’opera? Blaze fu il primo a reagire. Dal suo fucile a canne corte ruggì una scarica di fuoco infernale. Il Demogorge barcollò appena e si rivolse al suo nuovo avversario:

-Questo… doveva… farmi male?-

            Rise e si dissolse improvvisamente in nebbia. Riapparve alle spalle di Blaze, si solidificò e si preparò a menare un fendente al collo del suo nemico. Badilino intervenne prontamente e lo colpì con una scarica del suo fuoco infernale. Blade si fermò e John ebbe il tempo di voltarsi e sferrare al suo avversario un colpo alla mascella con il calcio del fucile.

            Il Demogorge rise e colpì  a sua volta Blaze con un manrovescio che lo fece volare per il tunnel sino a scontrarsi con Dan. Il Demogorge si sentiva attratto dalla creatura in cui Adam si era trasformato e che ora arrancava con la massa ridotta, quasi incapace di tenersi in piedi.

-Sento che sei un prodotto dell’Inferno…- disse Blade -… e all’Inferno ti rispedirò.-

            Cominciò a colpire la creatura con tutto ciò che aveva: le sue lame e gli incantesimi sottratti alle streghe che aveva ucciso. Ad ogni colpo la massa di Adam si riduceva ed il suo guscio di cadaveri veniva distrutto, mentre emergeva ciò che stava al di sotto. Gli Spiriti della Vendetta e Ghost osservavano la scena quasi ipnotizzati dal suo fascino perverso. Non intervenivano… del resto: quello non era forse un loro nemico e non aveva provocato la morte di uno di loro?

            Improvvisamente si udì una voce con un accento disperato:

-Noo… è solo un bambino… un bambino!-

            Kara si era rizzata in piedi e si teneva l’addome con una mano. Stava sanguinando copiosamente, ma ciò non la fermò dal ripetere:

-Dentro quella mostruosità c’è un bambino innocente… non fategli del male.-

            Ai loro occhi ora si presentava la verità: ogni mascheramento era caduto ed il piccolo Adam stava davanti a loro nella sua vera forma. Il Demogorge sogghignò e si preparò a vibrare il colpo di grazia, ma in quel mentre Suicidio gli balzò contro e lo fece cadere.

-Stupido.- sibilò Blade –Morirai, per questo.-

-Si… uccidimi.- rispose ridendo Suicidio –Sento che puoi riuscirci… fallo! Fallo!-

            Il Demogorge lo afferrò per il collo con una sola mano e lo sollevò da terra. Le sue fauci si spalancarono e le sue zanne stavano per affondare nel collo di Suicidio, quando Badilino e Blaze si mossero all’unisono: uno bloccandogli le braccia e l’altro afferrandolo al collo.

-Non ucciderai nessuno bestia schifosa.- gli si rivolse Michael Badilino.

            Purtroppo per loro, non erano abbastanza forti per il Demogorge, che si liberò di loro con facilità e tornò verso il suo obiettivo per trovarsi la strada sbarrata da Dan Ketch.

-Non capisco ben cosa sta accadendo…- disse Dan -... ma non ti permetterò di uccidere un bambino innocente.-

-Non c’è nessuno di innocente qui, Daniel Ketch…- replicò il Demogorge -… neanche tu, ucciderò quella creatura venuta dall’Inferno ed anche te.-

-Questo non posso permetterlo… almeno per adesso.-

            L’alta figura di Mefisto era comparsa tra di loro. Con un semplice gesto il Signore delle Menzogne fece scomparire il Demogorge e con un altro gesto sollevò il corpicino fino a farlo venire tra le sue braccia.

-Il suo posto è nel mio regno, con sua madre.- disse.

-Quello… è il figlio di Threnody, ora lo riconosco.- esclamò Dan –Che gli hai fatto, maledetto…?-

            Mefisto sogghignò.

-Questo non ti riguarda, giovane Ketch. Threnody ed il piccolo Adam appartengono a me. Io credo che tu ed i tuoi amici fareste meglio ad occuparvi del Demogorge, che è un pericolo ben maggiore di quanto io sia. Ed ora scusatemi, ma affari più urgenti mi attendono.-

            Con un penetrante odore di fuoco e zolfo, Mefisto scomparve portando con se Adam e lasciandosi dietro dei perplessi Spiriti della Vendetta ed una strega morente.

 

            Nel Cimitero di Cypress Hills il Custode e Seer, gli ultimi sopravvissuti dell’antica consorteria del Sangue stavano discutendo.

-Sarei dovuta andare con loro.- stava dicendo la ragazza.

            Il Custode fece una smorfia poi sputò per terra e rispose:

-Non avresti potuto fare nulla la sotto e poi… non è il nostro compito combattere, abbiamo altri doveri.-

-Quali doveri? Il Sangue non esiste più e noi siamo finalmente liberi di seguire le nostre vite senza essere vincolati ad un giuramento vecchio di millenni.-

-Non sai cosa dici, ragazza. Qualunque cosa accada abbiamo sempre un compito da svolgere ed io…-

            Non terminò la frase, perché dal sottosuolo spuntarono in fila indiana Dan Ketch, John Blaze; Michael Badilino, Suicidio e… Ghost, che reggeva tra le braccia un corpo esanime di donna.

-Ma guarda che sorpresa!- esclamò il Custode –Il vecchio teschietto in persona... ed è evidente che non sei Ketch stavolta. Posso solo tentare di indovinare chi sia il tuo corpo ospite.-

-Questa donna sta morendo.- disse Ghost, riferendosi a Kara e senza degnarlo della minima considerazione. -È stata ferita dal Demogorge e devo portarla in ospedale… subito.-

-Il Demogorge eh?- borbottò il Custode -Brutto affare se è tornato. Questo può significare solo che il potere del Darkhold è di nuovo in azione e che quei cosiddetti Redentori hanno fallito nel tentativo di contenerlo.-

            Mentre lui stava parlando, Ghost aveva creato la sua moto di fuoco infernale e vi era salito in sella, portando con se Kara. Dan aveva esitato solo un attimo e poi era corso alla sua moto e gli era andato dietro. C’erano molte domande senza risposte… risposte che forse Ghost aveva e lui non avrebbe perso quest’occasione per strappargliele.

-Grandioso.- commentò Badilino –Che facciamo, gli andiamo dietro anche noi?-

-Li ritroverete più tardi.- intervenne seccamente il Custode. –Se il Demogorge è libero va fermato alla svelta, prima che il suo intervento turbi gli equilibri cosmici. Vi consiglio di parlare subito col Mago Supremo.-

-Ed io verrò insieme a voi.- aggiunse Seer.

            Il Custode le schioccò un’occhiataccia, ma non obiettò.

 

            Altrove, Blade, sempre nei panni del Demogorge si ritrovò su un tetto. La rabbia lo pervadeva in ogni sua piccola parte. Mefisto si era dimostrato superiore a lui, ma aveva commesso l’errore di lasciarlo in vita e prima o poi avrebbero fatto i conti. Ora però percepiva una grande concentrazione di energia soprannaturale proprio nelle vicinanze. La sua bocca si torse in un osceno sorriso, la sua lingua biforcuta schioccò nell’aria. Nuove vittime, nuovo sangue per l’Oscuro Signore. Senza esitare mutò in pipistrello e volò verso la sua meta.

 

            Erano le prime ore del tramonto, quando il sole era ormai scomparso oltre l’orizzonte. Due figure bussarono alla porta del n° 177B di Bleecker Street. Quello che venne ad aprire loro la porta era un asiatico completamente calvo e vestito di verde.

-Buonasera Wong il Dottore è in casa?- chiese uno dei due, un uomo alto e biondo che indossava un elegante completo scuro.

-Oh Mr. Drake... Mr. King…- rispose l’assistente del Mago Supremo della Terra  -… mi dispiace, ma il Dottor Strange non abita più qui. Se si tratta di una cosa urgente posso farvi parlare con il nuovo Stregone Supremo: Rintrah.-

-Se non c’è altro da fare…- borbottò Hannibal King, il vampiro detective -… direi proprio che è un caso urgente.-

-Già.- aggiunse Frank Drake –Potrebbero essere in gioco molte vite e magari il destino del mondo.

-È quasi sempre così.- commentò  seraficamente Wong, poi s’interruppe –Sembra che abbiamo altre visite stasera.-

            Infatti, si stavano avvicinando all’edificio, John Blaze Michael Badilino e Seer.

 

            Pochi minuti più tardi i cinque individui erano davanti a Rintrah, l’alieno taurino che era stato il prescelto del Dottor Strange a succedergli come Mago Supremo. Bastarono pochi minuti per spiegargli la situazione e lui ne comprese appieno la gravità, almeno a giudicare dalle sue parole:

-Quello che mi dite è inquietante, ma non mi coglie di sorpresa. Il mio mentore, il Dottor Strange, è al corrente della presente crisi e per questo si è trasferito presso la dimora di Agatha Harkness a Whisper Hill, dove già dimorano i Redentori del Darkhold.[6] Vi metto in contatto con lui.

            Rintrah pronunciò poche parole in un’arcana lingua ed ecco che davanti ai loro occhi apparve la forma eterea del Dottor Strange.

-Non avete bisogno di spiegarmi nulla…- disse -… sono al corrente degli assalti del Demogorge. Quell’essere è molto potente e lo diverrà ancor di più se mieterà altre vittime, cosa che si appresta a fare in questo stesso momento. Non so se è ancora possibile impedirgli di versare altro sangue, ma posso mandarvi nel luogo dove si manifesterà, se volete provare a fermarlo.

-A me sta  bene.- replicò Badilino -Ho proprio voglia di suonargliele.-

            Aveva appena finito di parlare, che il Dottor Strange fece un cenno col capo a Rintrah, il quale fece un gesto e gli astanti furono avvolti da una nebbia. Quando essa scomparve, Badilino e Blaze non erano più nella stanza.

--Ehi!-esclamò Drake –Perché loro? E noi?-

-Noi ci prepareremo alla battaglia finale e verrà sin troppo presto, temo.- replicò, cupo, Rintrah.-

 

            Entrando nella sede del Project Sabbath Michael Morbius dovette ammettere di sentirsi a disagio, soprattutto con se stesso. Erano passati appena pochi giorni da quando la donna chiamata Rebecca Morgan gli aveva fatto la proposta di entrare nello staff di quella particolare squadra governativa, giorni in cui la sua vita aveva subito un radicale cambiamento a causa dell’esplosione dei laboratori Tricorp durante la quale una provetta, contenente un derivato ematologico molto simile alla formula originale che lo aveva trasformato in un vampiro vivente, gli era esplosa in mano.[7] Da allora gli era diventato sempre più difficile sopportare la luce del sole ed era costretto a portare occhiali scuri almeno sino a dopo il tramonto. Guardandosi allo specchio si vedeva sempre più pallido. Stava mutando ancora una volta. Cercava disperatamente di dirsi che non era così, ma una parte di lui era consapevole che era solo questione di tempo, poi…

-Allora, Dottor Morbius, è qui per darci una risposta definitiva?- Rebecca Morgan l’accolse sorridendo. Michael aprì la bocca per risponderle ma non riuscì a parlare… improvvisamente una parete esplose e quando il fumo dell’esplosione si dissipò fu possibile vedere una figura terrificante che poco aveva di umano. Ciò nonostante, Morbius la riconobbe: Blade nelle vesti del Demogorge, ma come…?

            Non ci fu tempo per nient’altro che la distruzione. Il Demogorge si scatenò. Prima ancora che qualcuno potesse pensare a fare qualcosa per fermarlo, Blade aveva raggiunto le speciali celle di contenimento dei prigionieri del Project Sabbath. Il primo a provare la sua furia fu l’essere conosciuto come Victor Slaughter, ma stavolta toccò a lui essere massacrato: le spade potenziate magicamente del Demogorge lo ridussero letteralmente a fettine, poi toccò al vampiro chiamato Night Terror. Ad onor del vero la creatura provò a difendersi da Blade, ma non ebbe molto successo. Morderlo alla gola non servì a nulla, sembrava del tutto immune ai suoi morsi e la sua forza era tremenda. Con un semplice incantesimo recitato a fior di labbra, il Demogorge bloccò Night Terror che rimase impotente e paralizzato a guardare mentre, con un preciso fendente, una delle spade di Blade gli staccava la testa dal collo. Ad ogni esecuzione l’aspetto di Blade diveniva sempre meno umano e se mai la coscienza dell’uomo era stata in grado di opporsi al demone, ormai non lo era più, questo era certo. Un suono secco colpì le sue orecchie. Gli avevano sparato? Il Demogorge rise:

-Stupidi umani, le vostre armi non mi fanno niente. Se potessi uccidervi, il vostro sangue arrosserebbe questa sala.-

            Una scarica lo colpì… qualcosa che gli fece male… ma non abbastanza. Si voltò per vedere una figura in armatura: Annex.

-Tu!-sibilò il Demogorge –Utilizzi energia soprannaturale, dunque posso colpirti… e lo farò!-

            Allungò le braccia verso Annex e scatenò un vento che sollevò l’uomo in armatura e lo proiettò oltre lo squarcio apertosi poco prima.

-Forse sopravviverai...- borbottò il Demogorge -… ma quella tua armatura sarà inutilizzabile per un po’ ed io avrò già finito per allora.-

            Una dopo l’altra il Demogorge ruppe le serrature delle celle. Da una di esse i demoni chiamati Khats gli sciamarono addosso, ma lui non aspettava altro. Contro di lui quei demoni di seconda categoria furono semplice carne da cannone. La risata del Demogorge riempì la sala.

Rebecca Morgan era sconcertata: che razza di creatura era questa che sembrava del tutto immune ad armi studiate appositamente contro creature soprannaturali e che fino ad  allora avevano sempre funzionato? Eppure non prendeva nessuna azione diretta contro di loro, si era scatenato solo contro i prigionieri, perché?

Fu Morbius a rispondere a quella domanda:

-È il Demogorge, nemico di tutto ciò che è soprannaturale. Può distruggere chiunque sia collegato alla magia od al soprannaturale in genere.-

-E lei come lo sa, dottore?-gli chiese Rebecca.

-L’ho già combattuto… in un’altra vita.- rispose Morbius -… è virtualmente invincibile... ma ha un limite: gli è proibito far del male ai comuni esseri umani.-

-Vuol dire che non può attaccarci?-

-Non direttamente…-

            Prima che potesse terminare la sua spiegazione il Demogorge lo riconobbe

-Michael Morbius!- esclamò –Dicono che tu sia tornato normale, ma chissà che un pizzico di soprannaturale non ti sia rimasto addosso, vogliamo scoprirlo insieme?-

            Morbius indietreggiò. Si preparò a difendersi dall’attacco del Demogorge. Tempo prima era stato posseduto da un demone. Da molto tempo ne era libero, ma forse poteva bastare per renderlo ancora vulnerabile al potere del Demogorge. L’avrebbe scoperto fin troppo presto.

 

            Un lampo di luce e Blaze e Badilino si ritrovarono trasportati nel bel mezzo dell’azione.

-Ma che diavolo sta succedendo qui?- si chiese John guardandosi intorno ed osservando i risultati del passaggio del Demogorge.

-Me lo chiederò dopo.- gli replicò Badilino –Ora mi interessa solo far fuori quel figlio di…-

-La tua attitudine a sparare prima e pensare dopo ti costerà cara un giorno, Tenente Badilino…- esclamò la contorta figura del Demogorge apparendogli improvvisamente alle spalle -… e quel giorno è oggi!-

            Una lama soprannaturale trapassò il corpo di Michael che urlò piombando sul pavimento, immerso nel suo sangue. Blaze reagì quasi istantaneamente sparando una scarica di fuoco infernale… che s’infranse contro una barriera protettiva.

-Le tue armi sono inutili contro di me, Blaze, ma io posso ucciderti e lo farò con piacere.-.

-No!-

            Michael Morbius si era gettato addosso al Demogorge facendolo cadere. La creatura demoniaca afferrò lo scienziato per il collo e si sollevò di nuovo in piedi tenendolo ben saldo.

-Come pensavo...- disse -… la tua antica associazione con il soprannaturale ti ha reso vulnerabile a me anche se ora sei un uomo comune. Molto bene. Questo vuol dire che non solo posso ucciderti, ma che anche questi patetici mortali con le loro armi speciali sono vulnerabili al mio potere. Quando avrò finito qui scorreranno fiumi di sangue.

            Alle sue spalle ci fu un improvviso lampo di luce bianca che lo distrasse, poi si udì la voce di Michael Badilino:.

-Il tuo guaio amico… è che parli troppo e non ti accerti se le tue vittime sono veramente morte. Un errore che il vero Blade non avrebbe mai fatto.-

            L’ex poliziotto era in piedi, perfettamente guarito dal potere curativo del Fuoco Infernale.

-Ti ho sottovalutato, Badilino, ma ora mi assicurerò che tu rimanga morto.-

-Non dimentichi qualcuno?- Blaze sparò ancora una volta.

            Il Demogorge mollò Morbius e quasi istantaneamente nelle sue mani apparvero le sue lunghe spade, un tempo i coltelli di Blade. Le roteò, parando facilmente le scariche di fuoco infernale dei suoi avversari. L’arrivo di una nuova squadra del Project Sabbath, guidata dal  Comandante in persona, Jim “Ski” Sokolowski lo distrasse, ma non per molto. Il Demogorge sorrise sinistramente, poi voltò le spalle ai due Spiriti della Vendetta  si tuffò in mezzo agli uomini del Project Sabbath. Gli agenti, per quanto addestrati, non erano alla sua altezza e furono falciati come grano maturo. Come aveva dedotto il loro nemico, l’uso di armi appositamente trattate per agire contro nemici  soprannaturali li aveva resi sensibili a quelle stesse energie e, quindi, facile preda per il Demogorge.

            Rebecca Morgan osservava la carneficina come affascinata, quasi incapace di reagire. Solo quando le lame di Blade si avvicinarono al collo di Ski trovò la forza di premere il grilletto, ma i suoi colpi non rallentarono nemmeno la creatura. Sennonché il Demogorge si bloccò da solo di colpo. Alzò la testa e annusò l’aria, come se cogliesse un odore che solo lui poteva sentire.

-È vicina.- disse improvvisamente –Non posso lasciarmela sfuggire.- digrignò i denti in una parodia oscena di sorriso –Per questa volta vi faccio grazia della vita, Spiriti della Vendetta… ma la prossima volta non ci sarà pietà, né quartiere, ve lo prometto.-

            Scomparve in una nuvola di zolfo e nella sala calò un silenzio di tomba.

 

            Poco distante due esseri si stavano muovendo. Erano stati due prigionieri del Project Sabbath e l’intervento del Demogorge li aveva involontariamente liberati dalle loro celle speciali, Il primo indossava un'armatura medioevale, con un lungo mantello rosso sulle spalle, il suo volto era coperto da una maschera bianca a forma di teschio… ammesso che fosse una maschera. Si faceva chiamare il Cavaliere del Teschio ed era un vigilante spietato. Dietro di lui c’era una figura alta circa due metri, con la pelle azzurra ed una fascia alla vita, aveva ampi pettorali e grossi bicipiti ed il suo volto era un teschio avvolto da una fiamma blu. Si faceva chiamare Soulfire. I due avanzarono in mezzo alla carneficina, quando una voce intimò loro:

-Fermi dove siete!-

            Ski Sokolowski e l’Agente Speciale Salvador Garcia stavano puntando contro di loro delle specie di pistole.

-Non vi permetterò di andar via, vi avverto.- ribadì Ski.

            Nelle mani del Cavaliere apparve magicamente una spada e lui con un abile fendente disarmò i due agenti senza ferirli se non leggermente.

-Non provi a fermarmi Capitano Sokolowski.- disse con voce profonda il Cavaliere –La mia è una missione di giustizia e di vendetta contro gli empi e malvagi e la porterò a termine a qualunque costo.-

            Detto questo, si tuffò dallo squarcio aperto dal Demogorge e dopo un attimo di esitazione Soulfire lo seguì. Ski non poté che in ingoiare la sua frustrazione.

 

            Morbius si ritrovò di fronte agli Spiriti della Vendetta e pensò a come fosse curioso che più le cose cambiano, più, in un certo senso, rimangono le stesse. Si rivolse a Blaze:

-Sempre impegnato coi demoni, vedo.-

-Non per mia scelta.- replicò Blaze –Avevo sentito che eri stato curato, Morbius, ma ad essere sincero, non mi pare che tu abbia una bella cera.-

-Blade… voglio dire il Demogorge mi ha un po’ strapazzato e poi… mi sembra che l’avambraccio mi bruci.- disse stringendosi il braccio destro.

-Anche a me.- intervenne Badilino. -... è cominciata quando siamo arrivati qui, ma in tutto quel trambusto non ci ho fatto molto caso, ero troppo impegnato a restare in vita..-

            Non ebbero bisogno di chiederlo a John Blaze, il suo sguardo era abbastanza eloquente:

-Il simbolo dei Figli della Mezzanotte.- disse lui –Dev’essere quello… e questo significa che il Demogorge è solo l’avanguardia di un pericolo maggiore, proprio come immaginavamo.-

            Morbius aveva l’aria preoccupata: la vita a cui aveva sperato di essere sfuggito per sempre lo stava stringendo molto da vicino, ormai.

-Cosa… vorreste… fare.- chiese sentendo il respiro un po’ affannoso.

-Nessuno farà niente.- ordinò la voce stentorea di Ski Sokolowski –Fino a che non ci avrò capito qualcosa siete tutti in arresto in nome del Governo degli Stati Uniti. Tu con quel fucile, lascialo cadere a terra…Adesso!-.

-Ski… ho sempre saputo che sei un imbecille.- esclamò Badilino.-

-Affermazione azzardata per uno che dovrebbe essere morto Mike.- replicò Ski –Vuoi che provi a rendere la tua condizione un po’ più permanente stavolta?-

            Le mani di Badilino scintillarono di fuoco infernale, mentre Blaze continuava a stringere il fucile. La tensione si fece palpabile… poi alle spalle dei due Spiriti della Vendetta e di Morbius si aprì una porta proprio in mezzo al nulla, e da essa fece capolino Seer.

-Coraggio ragazzi, è ora di cambiare aria.- disse.

            Blaze e Badilino si tuffarono subito dentro la porta prima che gli astanti, sorpresi abbozzassero una reazione. Morbius esitò, poi prese una decisione e li seguì. La porta si chiuse proprio mentre Ski ordinava di fare fuoco e subito dopo al suo posto c’era solo l’aria.

            Una giornata schifosa, commentò tra se Ski contemplando il disastro che aveva intorno, una da cui il Project Sabbath poteva non risollevarsi mai più… ma non gli importava: anche da solo avrebbe inchiodato quei tizi, a qualunque costo.

           

            Di nuovo sottoterra, pensò il Demogorge, ma non dov’ero prima... e... lo sento… il richiamo del Darkhold… una sua pagina è vicina, lo so. La troverò, ucciderò il suo possessore e se ha guadagnato dei poteri particolari saranno miei.

Davanti a lui una flebile luce in cui era a malapena distinguibile  una figura di donna.

            La caccia continuava

 

 

FINE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            E così è finito anche quest’episodio in cui ho indegnamente (-_^) sostituito Xel, partito per altri lidi. Spero di aver reso giustizia ai suoi personaggi ed allo scenario da lui delineato. Ed ora un po’ di note esplicative su fatti e personaggi citati in questa storia.

1)    Continua la Caccia di Mezzanotte, il crossover tra le testate horror di Marvelit cominciato in Tomba di Dracula #23 e continuato in Ghost Rider #11 e Power Pack #22. Il Demogorge è una potente entità evocata dalle pagine del libro proibito di Darkhold e che ha preso possesso di Blade l’uccisore di vampiri. Il Demogorge è letale per chiunque sia legato al soprannaturale, ma non può fare del male a chiunque altro, abbia o meno superpoteri. Ad ogni uccisione acquista i poteri della sua vittima, ecco perché attualmente è un ibrido tra un vampiro ed un licantropo, per non parlare dei poteri magici sottratti alle streghe uccise.

2)    Si risolve la sottotrama di Adam, figlio della mutante Melody Jacobs, alias Threnody, e di un padre allo stato ignoto, ma che ha un’alta probabilità di essere Nate Grey, alias X-Man, attualmente defunto (Se così fosse, piccolo Adam sarebbe geneticamente il nipote di Scott “Ciclope” Summers e Jean “Fenice” Grey. Mio Dio, ma quant’è intricato il loro albero genealogico. -_^). Purtroppo sia la madre che il figlio rimangono prigionieri all’Inferno. Immagino che a risolvere la loro situazione dovrà pensarci qualche altro. Scrittore. -_^

3)    Come spiegato sommariamente nella storia, nel corso di un rito magico l’anima della strega Kara (nessun cognome dato, ma probabilmente è irlandese) ha occupato il corpo di Elizabeth Bradley (erroneamente chiamata Beth Spaulding in Power Pack #22), comprimaria di Ghost (e prima ancora della miniserie Venom: Protettore letale). Kara era la madre di Kody (anche qui nessun cognome, a quanto mi risulta), giovane licantropo dalla pelliccia rossa già membro del Circo Quentin di proprietà di John Blaze ed ora affiliato al Power Pack e fu uccisa dalle sue sorelle streghe  Il rito aveva fatto rivivere tutte loro scacciando o forse annientando le anime legittimamente “padrone” dei corpi da loro occupate. Blade, nei panni del Demogorge le aveva uccise tutte, tranne Kara, in Ghost #11, capitolo 2° della Caccia di Mezzanotte.  Ora anche Kara giace sull’orlo della morte, ma anche se sopravvive, l’anima di Beth Bradley è persa per sempre e se si, che ne sarà di suo figlio Timothy? Tutte domande a cui dovrà rispondere chi prenderà in gestione la serie di Ghost Rider, temo.

4)    A proposito di Ghost, ecco il primo incontro tra lui e Dan Ketch dopo la misteriosa separazione avvenuta nel primo episodio di questa serie. Ma perché Dan non è più Ghost? Chi è il nuovo corpo ospite di Ghost stesso e che fine ha fatto Jennifer Kale? A queste domande non aspettatevi una risposta a breve termine.

5)    Frank Drake è l’ultimo discendente (il penultimo in realtà, contando anche suo figlio, poco più che neonato. Quincy) del famigerato Conte Dracula. Attualmente dirige una squadra di cacciatori di vampiri come potete vedere sulla serie “La tomba di Dracula”. È stato testimone del primo massacro del Demogorge in Tomba di Dracula #23 e lo ha inseguito sino a New York.

6)    Hannibal King è un detective privato in perfetto stile bogartiano. È stato reso vampiro da Deacon Frost anni fa, ma è riuscito a non cadere preda della sete di sangue ed a non fare vittime umane. Preferisce non usare i suoi poteri di vampiro se proprio non vi è costretto. Abitualmente lavora a Los Angeles.

7)    Tra i prigionieri del Project Sabbath che hanno incontrato una brutta fine abbiamo incontrato alcuni personaggi soprannaturali, tra cui due vampiri dalle origini oscure: Night Terror è apparso per la prima volta in Ghost Rider Annual #1 (In Italia Marvel Magazine #16) ed ha affrontato Ghost/Dan Ketch. Di lui si sa che era legato ad un ennesimo misterioso progetto governativo e che il suo vero nome è Carl Blake.

8)    Victor A. Slaughter è stato un nemico di Ghost ed è apparso in vari episodi della sua serie degli anni ’90 dal #6 al 23. Ironicamente il suo cognome significa carneficina o massacro in inglese.

9)    Soulfire è in realtà il giovane Jason Maldonado ed è apparso per la prima volta in Hellstrom #4/5 (Ghost, Marvel Italia, #13/14). È stato catturato dal Project Sabbath in Ghost MIT #5.

10) I Demoni Khats sono stati avversari del Dottor Strange in storie inedite. Come siano finiti nelle mani del Project Sabbath non si sa.

11) Il Cavaliere del Teschio è una creazione di Xel. È un vigilante spietato che uccide con una lama presumibilmente incantata e che usa per spostarsi un cavallo magico, che appare e scomparse a sua volontà. Non è chiaro se il suo volto a forma di teschio sia una maschera o una trasfigurazione del suo vero volto. Chi sia e se sia collegato a Ghost, al Medaglione del Potere o alla famiglia Kale solo Xel lo sa. Era stato catturato in Ghost MIT #8, Ora sia lui che Soulfire sono liberi e cosa questo implichi solo il tempo potrà dirlo;

12) Il Demogorge ha inferto gravi danni al Project Sabbath. Rivedremo ancora quest’organizzazione? Ancora una volta solo il tempo potrà dirlo con certezza.

13) La Caccia di Mezzanotte prosegue su Darkmere #15 e Supernaturals #19 con il quinto e sesto atto. Per avere notizie su Frank Drake, Hannibal King e Rintrah, per non parlare del Dottor Strange,  non perdetevi Darkhold #15 con il settimo atto ed  una sconcertante rivelazione. Per avere notizie, invece del fato di Ghost, Kara, Dan, Blaze, Badilino, Morbius ecc... non perdetevi il finale della saga su Midnight Sons #11 con la battaglia più decisiva di tutte in cui, citando una profezia del demone Whisperer: “Uno tradirà, uno morirà ed uno si sacrificherà”... per impedire la fine del mondo come noi lo conosciamo. Siateci, potreste non avere un’altra occasione.

Ci sarà un prossimo episodio? Tanto per citare una frase abusata: solo il tempo potrà dirlo. Io personalmente spero di si, perché credo che i personaggi di questa serie siano pieni di potenzialità ed abbiano molto da raccontare. Certo ci vuole capacità e voglia di fare per addentrarsi nella jungla di misteri costruita da Howard Mackie, ma non è un compito impossibile. Xel da parte sua l’aveva svolto benissimo e ci mancherà.

            Arrivederci a tempi migliori.

 

 

Carlo

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[1] Nello scorso episodio.

[2] Tomba di Dracula #23.

[3] Ghost Rider #11.

[4] Power Pack #22.

[5] Al termine della miniserie di Ghost.

[6] Vedi Darkhold #14.

[7] È accaduto in Webspinners #15.